L’Etichetta
L’etichetta fornisce, o dovrebbe fornire, informazioni essenziali per aiutare i consumatori a fare scelte informate sull’acquisto e la cura del capo, oltre a fornire dettagli importanti per la sicurezza, la qualità e la sostenibilità del prodotto. Negli ultimi anni abbiamo notato come l’etichetta diventi sempre più lunga, includendo anche delle certificazioni. Ma cosa significano tutte le informazioni contenute in un’etichetta? Cosa sono le certificazioni?
Elementi di un’Etichetta
L’etichetta è composta da diversi elementi:
Taglia: Specifica la taglia del capo (es. S, M, L, XL) per aiutare i consumatori a trovare la misura corretta.
Marca e/o Logo: Mostra il nome del marchio o il logo del produttore.
Codice UPC o Barcode: Un codice univoco utilizzato per il monitoraggio e la vendita del prodotto al dettaglio.
Informazioni sul Produttore o il Distributore: A volte, fornisce dettagli sul produttore, il distributore o il contatto per l’assistenza clienti.
Contenuto di Fibre Riciclate o Sostenibili: Se applicabile, può indicare la presenza di materiali riciclati o sostenibili nel capo.
Indicazioni di Allergeni o Sostanze Pericolose: Se ci sono allergeni o sostanze potenzialmente pericolose presenti nel capo, l’etichetta può avvertire il consumatore. Ad esempio, le tinture spesso contengono molte sostanze chimiche pericolose sia per la persona che per l’ambiente, come i solventi e il nichel. Queste sostanze, insieme alle microplastiche, vengono rilasciate durante ogni lavaggio.
Come Leggere le Etichette dei Vestiti: Tessuti e Composizioni
Come si leggono le etichette dei capi che acquistiamo? Come possiamo capire come è realizzato un capo e qual’è la sua composizione?
Composizione
Le etichette sono obbligatorie per legge e rappresentano una lista di “ingredienti” riportata in ogni capo d’abbigliamento. L’etichettatura e la commercializzazione dei prodotti tessili è disciplinata, a partire dall’8 maggio 2012, dal Regolamento UE n. 1007/2011 (che abroga le direttive 73/44/CEE, 96/73/CEE e 2008/121/CE).
La composizione indica la percentuale dei materiali, tra fibre uniche o miste:
100% di una Sola Fibra: Ad esempio, 100% cotone. Se è organico, l’etichetta includerà la dicitura “organico”, a patto che sia presente la certificazione appropriata.
Fibre Multiple: Per i capi realizzati con due o più fibre, le percentuali devono essere indicate in ordine decrescente, dalla più alta alla più bassa.
Misti di Fibre Sintetiche e Naturali o Artificiali: Più una fibra viene mescolata con altre, meno positivo è spesso il risultato. Ad esempio, un capo etichettato come 55% acrilico, 25% lana e 20% alpaca significa che è realizzato con più della metà di fibre sintetiche. Inoltre, un capo con molte fibre mescolate in piccole percentuali è più difficile da riciclare. Un capo è riciclabile se è composto almeno per il 95% da una singola fibra.
Made In
Il termine “made in” è diverso da “designed in”. Uno identifica dove un capo viene prodotto, l’altro dove è stato concepito, disegnato e sviluppato. Il “made in” in paesi sotto sviluppati suggerisce la maggior parte delle volte che un capo probabilmente è stato realizzato in condizioni di semi-schiavitù, sottopagato e senza una minima protezione. Tuttavia, anche “Made in Italy” non è una garanzia al 100% di produzione etica. Pratiche produttive non etiche possono essere trovate anche in Italia. Per avere maggiore sicurezza, è necessario differenziare tra “Made in Italy” e “100% Made in Italy”. Il primo si basa sull’articolo 24 del Reg. 2913/92, mentre il secondo si basa sulla Legge 166 del 2009, che utilizza criteri molto stringenti per classificare un prodotto come 100% Made in Italy. Il “made in” dovrebbe avere certificazioni come REACH, SA8000 e GOTS.
Istruzioni per la Cura del Capo
Le istruzioni per la cura del capo sono una serie di simboli che vogliono comunicare come curare i capi d’abbigliamento. È consigliabile prestare attenzione a queste istruzioni perché meglio tratteremo i nostri vestiti, più dureranno, un concetto fondamentale per un guardaroba sostenibile.
Certificazioni
Se il capo è ecologico o ha ottenuto certificazioni, queste informazioni possono essere trovate sull’etichetta. Le certificazioni tessili sono rilasciate da enti indipendenti che verificano la conformità di prodotti e processi a determinati standard di sostenibilità. Questi standard possono coprire vari aspetti, tra cui l’uso di sostanze chimiche, l’efficienza energetica, la gestione delle risorse idriche e le condizioni di lavoro.
Le certificazioni aiutano a dimostrare l’impegno del produttore verso la qualità, la sostenibilità e la responsabilità sociale, contribuendo a costruire la fiducia dei consumatori nei loro prodotti. Le leggi variano da paese a paese, soprattutto quando si tratta di aspetti ambientali o sociali. L’assenza di leggi adeguate o la mancata applicazione delle stesse (soprattutto nei paesi in via di sviluppo) favorisce l’espansione dell’industria tessile, in particolare della fast fashion, che porta con sé conseguenze irreparabili per l’ambiente e le persone.
Le certificazioni nel settore tessile sono uno strumento fondamentale per garantire ai clienti requisiti relativi alla qualità e alla sostenibilità dei prodotti, siano essi finiti, semilavorati o grezzi. Ci sono differenze tra certificazioni di sistema e certificazioni di prodotto. Gli standard internazionali relativi alla sostenibilità ambientale più riconosciuti sono quelli sviluppati dall’International Organization for Standardization (ISO), classificati con la sigla ISO 1400. Lo standard più riconosciuto è ISO 14001, che stabilisce i requisiti per i sistemi di gestione ambientale. ISO 14024 riguarda l’etichettatura.
Le certificazioni tessili sono costose da ottenere e mantenere. Questo perché richiedono audit rigorosi, test approfonditi e aggiornamenti continui per garantire che i prodotti e i processi rispettino gli standard di sostenibilità. Di conseguenza, le aziende di approvvigionamento e produzione di materie prime, così come quelle di abbigliamento, devono affrontare costi più elevati per aderire a queste certificazioni. Questi costi aggiuntivi si riflettono spesso nel prezzo finale dei prodotti, ma rappresentano un investimento importante per garantire qualità, sicurezza e sostenibilità nel settore tessile.
Tipologie di Certificazioni
Certificazioni Ambientali
Queste garantiscono l’uso di sostanze chimiche non dannose per l’ambiente, sia durante la coltivazione di una pianta come il cotone, sia durante la filatura del tessuto e in tutte le successive lavorazioni, fino al prodotto finito e commercializzato:
Forest Stewardship Council (FSC)
OEKO-TEX®
Bluesign®
REACH (Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizione delle Sostanze Chimiche – 140 articoli, redatto con Greenpeace e valido solo in Europa)
ISO 9001 (Quality Management System)
ISO 14001 (Environmental Management System)
Cradle to Cradle Certified
ISO 50001 (Energy Management System)
OEKO-TEX® – Made in Green
EU-Ecolabel
Ecocert
Certificazioni Sociali
Queste garantiscono il rispetto dei requisiti relativi alle condizioni di lavoro, ai diritti dei lavoratori, ai diritti umani, alla trasparenza e alla non corruzione, alla tutela del consumatore:
Equo Garantito
Fairtrade
Fair For Life
Fair Wear Foundation (FWF)
SA8000
ISO 45001 (Occupational Health and Safety Management System)
WRAP (Worldwide Responsible Accredited Production)
Ethic-et
Certificazioni per i Diritti degli Animali
Queste stabiliscono regole per la protezione del mondo animale, incentivando le aziende di moda a rinunciare all’uso di materiali di origine animale (lana, pelle, seta, piume, pellicce, ecc.) sostituendoli con materiali cruelty-free (senza violenza sugli animali):
Animal Free Fashion
Fur Free
Responsible Down Standard (RDS)
Responsible Wool Standard (RWS)
PETA
VeganOK
Certificazioni per il Biologico/Organico
Queste garantiscono processi di produzione e
lavorazione rispettosi dell’ambiente, il rispetto e il miglioramento delle condizioni di lavoro, la promozione dell’uso di fibre da agricoltura biologica e il divieto di additivi pericolosi come metalli pesanti tossici, solventi aromatici, ecc.:
Global Organic Textile Standard (GOTS)
Organic Content Standard (OCS)
OEKO-TEX® STeP
Naturtextil (più conosciuta in Germania)
Certificazioni per il Riciclo delle Risorse
Global Recycled Standard (GRS) e Recycled Claim Standard (RCS) sono i due standard predisposti da Textile Exchange per il tessile riciclato. Il principale requisito per ottenere la certificazione GRS è relativo alla composizione del prodotto: almeno il 20% deve provenire da materiali da riciclo pre-consumo e post-consumo (il riferimento è la ISO 14021). Richiede anche altri criteri come la tracciabilità, il rispetto e l’uso delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti e degli scarti di lavorazione, l’energia, gli inquinanti atmosferici, ecc. Inoltre, prevede criteri sociali relativi ai diritti dei lavoratori e la restrizione dell’uso di prodotti chimici:
Plastica Seconda Vita (PSV)
Global Recycle Standard (GRS)
ReMade in Italy
Regolamenti vs Certificazioni
È importante distinguere tra regolamenti e certificazioni:
Regolamenti: Sono norme obbligatorie stabilite da governi o organizzazioni internazionali che le aziende devono rispettare per operare legalmente. Ad esempio, il REACH (Registration, Evaluation, Authorization and Restriction of Chemicals) è un regolamento dell’UE che controlla le sostanze chimiche utilizzate nei prodotti.
Certificazioni: Sono standard volontari che le aziende scelgono di seguire per dimostrare il loro impegno verso pratiche sostenibili. Questi standard sono spesso più rigorosi dei regolamenti minimi e coprono aspetti specifici della produzione sostenibile.
Quali Certificazioni Deve Avere un’Azienda per Dimostrare di Essere Sostenibile?
Per dimostrare un vero impegno verso la sostenibilità, un’azienda tessile dovrebbe cercare di ottenere certificazioni riconosciute come GOTS, Bluesign® e Fair Trade Certified™ per la loro catena di approvvigionamento. Queste certificazioni garantiscono che l’intero processo di produzione, dall’approvvigionamento delle materie prime alla fabbricazione del prodotto finale, rispetti standard elevati di sostenibilità ambientale e sociale.
Quali Certificazioni Deve Avere un Capo per Essere Considerato Sostenibile?
Un capo d’abbigliamento può essere considerato sostenibile se possiede certificazioni come OEKO-TEX® Standard 100, Cradle to Cradle Certified™ o Global Recycled Standard (GRS). Queste certificazioni attestano che il prodotto è stato realizzato senza sostanze nocive, utilizzando materiali riciclati o riciclabili, e seguendo pratiche di produzione sostenibili.
Conclusioni
Le certificazioni tessili sono essenziali per garantire la sostenibilità nell’industria della moda. Scegliere prodotti certificati e supportare aziende che aderiscono a standard rigorosi può fare una grande differenza per l’ambiente e per le comunità coinvolte nella produzione tessile. Le certificazioni forniscono una garanzia di qualità e responsabilità, rendendo più facile per i consumatori fare scelte consapevoli e per le aziende dimostrare il loro impegno verso un futuro più sostenibile.
Bibliografia
Global Organic Textile Standard (GOTS): global-standard.org
Bluesign®: bluesign.com
Fair Trade Certified™: fairtradecertified.org
OEKO-TEX® Standard 100: oeko-tex.com
Fletcher, K., Grose, L., & Hawley, J. (2012). Fashion & Sustainability: Design for Change. Laurence King Publishing.
McNeill, P., & Moore, M. (2015). Sustainable Fashion: What’s Next? A Conversation about Issues, Practices, and Possibilities. Bloomsbury Publishing.
Cradle to Cradle Certified™: c2ccertified.org
Global Recycled Standard (GRS): textileexchange.org