Armocromia e sostenibilità

20/05/2025

Quando si parla di armocromia, il pensiero va subito alle palette di colori e ai consigli su quali tonalità ci valorizzano maggiormente. In realtà, le sue radici affondano in una lunga evoluzione della teoria del colore, che si è sviluppata nei secoli grazie al contributo di scienziati, artisti e filosofi. Sebbene non ci sia un unico inventore, alcune figure hanno posto le basi fondamentali per quello che oggi chiamiamo "analisi del colore personale". In questo articolo ripercorriamo le tappe principali e i protagonisti che hanno reso possibile l’armocromia come la conosciamo oggi.
Armocromia e sostenibilità

I padri della teoria del colore e le origini dell’armocromia

L’armocromia, intesa come studio dell’armonia cromatica applicata alla persona, non nasce dal nulla né da una singola invenzione moderna. Affonda invece le sue radici in un lungo percorso di studi e intuizioni che ha coinvolto scienziati, artisti e teorici del colore attraverso i secoli. Alcune figure, in particolare, possono essere considerate le vere pioniere della disciplina, grazie ai loro contributi rivoluzionari alla teoria del colore.

I grandi precursori della teoria del colore

Isaac Newton (1600s)
È stato il primo a dimostrare scientificamente che la luce bianca è composta da diversi colori. Attraverso l’uso del prisma, scompose la luce nei colori dell’arcobaleno e creò il primo cerchio cromatico, aprendo la strada alla comprensione fisica del colore.

Johann Wolfgang von Goethe (1810)
Con la sua opera Teoria dei colori (Zur Farbenlehre), Goethe si discostò dall’approccio scientifico di Newton per concentrarsi sugli aspetti psicologici ed emotivi del colore. Il suo pensiero influenzò profondamente il mondo dell’arte e pose le basi per comprendere come i colori influenzino l’umore e la percezione, un concetto centrale anche nell’armocromia.

Albert H. Munsell (inizio ‘900)
Munsell, artista e insegnante americano, creò un sistema tridimensionale per descrivere i colori basato su tonalità (hue), valore (luminosità) e croma (saturazione). Questo modello è tuttora usato nella colorimetria moderna e ha influenzato fortemente lo sviluppo dell’armocromia contemporanea.

Johannes Itten: il primo vero pioniere dell’armocromia

Un nome centrale nella storia dell’armocromia è Johannes Itten, docente alla Bauhaus in Germania tra il 1919 e il 1922. Itten è noto per aver sviluppato il celebre cerchio cromatico e, soprattutto, per aver individuato una connessione tra i colori delle persone e quelli della natura, in particolare delle stagioni. Studiando la variazione dei colori nei paesaggi e osservando i suoi studenti, Itten elaborò il principio delle quattro stagioni cromatiche: primavera, estate, autunno e inverno.

Il suo libro Arte del colore (pubblicato in Italia nel 1965 da Il Saggiatore) è considerato il primo vero manuale di armocromia, e proponeva un approccio innovativo: ogni persona è in armonia con una specifica gamma di colori naturali, proprio come avviene nelle stagioni.

L’eredità di Munsell e l’evoluzione della disciplina

Il sistema di Albert Munsell ha arricchito ulteriormente l’analisi cromatica introducendo con precisione il concetto di croma (l’intensità del colore), accanto a tonalità e valore. Il suo grafico tridimensionale è stato un riferimento essenziale, soprattutto negli Stati Uniti, per comprendere come classificare i colori in base alle loro qualità visive.

I protagonisti della moderna armocromia

Oltre a Itten e Munsell, molti altri autori hanno contribuito all’affinamento dei sistemi armocromatici. Tra i più influenti troviamo:

Bernice Kentner

Carole Jackson – con il bestseller Color Me Beautiful (1980), che ha reso popolare il sistema delle stagioni negli USA

Joanne Richmond

Mary Spillane

Ferial Youakim

Lora Alexander

Ognuno di questi autori ha portato nuovi strumenti e approcci, espandendo l’analisi del colore a contesti come il make-up, il guardaroba, la comunicazione personale e persino il marketing.

L’evoluzione della moderna armocromia

Bernice Kentner fu la pioniera della pubblicazione nel tardo anni ’70 di un libro di armocromia intitolato “Color Me a Season” (1978), che si basa sulle quattro stagioni e anticipa l’armocromia moderna.

Successivamente, Carole Jackson pubblicò nel 1980 “Color Me Beautiful”, un vero e proprio fenomeno negli Stati Uniti che ha dato vita a un fiorente business. Jackson introdusse il concetto di test stagionale, suddiviso in vari passaggi, menzionò per la prima volta il blu navy come colore potente per le estati, approfondì il termine dark-darker or brighter e si concentrò sul test del tono della pelle. Inoltre, citò il colore hazel (marrone dorato, verde dorato) per gli autunni. La sua abilità risiedeva nell’andare oltre le basi precedenti, pur rimanendo fedele al sistema delle quattro stagioni.

Carole Jackson e Joanne Richmond furono le prime a comprendere che l’armocromia non è una disciplina isolata, ma si integra con lo stile. Nei loro libri, troverete capitoli dedicati a concetti come: Dramatic, Gamine, Romantic, Natural, Classic, Ingenue, e sezioni dedicate alla forma del viso e agli accessori.

Bernice Kentner e Carole Jackson si basano ancora sul sistema delle quattro stagioni, pur avendo fatto significativi progressi rispetto alla teoria di Itten. Joanne Richmond, analista della Virginia, ha collaborato con Carole Jackson per decenni, rielaborando insieme diverse edizioni del libro “Color Me Beautiful”. Le tre autrici hanno reso l’armocromia accessibile al pubblico come disciplina, scrivendo vari testi e introducendo per la prima volta il concetto di consulenza d’immagine completa.

L’innovazione nel sistema delle stagioni

Un notevole progresso è stato compiuto dalla britannica Mary Spillane, che ha suddiviso le quattro macrostagioni in dodici sottostagioni, un sistema ancora ampiamente utilizzato oggi. Il metodo di Mary Spillane si fonda sulle quattro stagioni pure, che rappresentano l’espressione totale delle stagioni, insieme a otto stagioni più neutre.

L’approccio di Ferial Youakim

Ferial Youakim, invece, ha introdotto il concetto di “Softness”, un termine derivato dal sistema Munsell, che si distingue dal valore tonale. Il sistema di Ferial arricchisce le dodici stagioni create da Mary Spillane con quattro nuove stagioni:

Primavera chiara soft

Estate soft profonda

Autunno soft profondo

Inverno profondo soft

E infine, Lora Alexander, una nota analista americana e autrice del libro “Color Revival”,scrive nell’Albert Munsell’s Color System, attualmente ha sviluppato un metodo unico per le sue analisi.

Dal cinema alla vita quotidiana

Nel frattempo, l’armocromia si riaffaccia tra le quinte dei grandi set cinematografici. Durante l’età d’oro di Hollywood, due costumiste americane capiscono che non basta semplicemente vestire un attore o un’attrice; è fondamentale farlo in modo adatto a loro. In altre parole è importante considerare il colore della pelle, degli occhi, dei capelli e, soprattutto, l’effetto combinato di vari elementi come la luce sul set, la scenografia e l’equilibrio cromatico complessivo. Iniziarono così a creare look che valorizzavano veramente chi li indossava. In sintesi, avevano capito che i colori “giusti” non erano universali, ma personali. Con l’introduzione del Technicolor, le costumiste di Hollywood iniziarono a esplorare come i colori potessero influenzare la percezione degli attori sul grande schermo. Questo metodo aveva lo scopo di esaltare le caratteristiche individuali degli interpreti, scegliendo tonalità che si armonizzassero con la loro carnagione, occhi e capelli.

L’armocromia, spesso vista come una moda recente, ha in realtà origini più antiche. Solo negli ultimi anni è arrivata in Italia, dove ha conosciuto un boom grazie ai social, agli influencer e all’interesse crescente per il benessere e la valorizzazione personale.

Non solo estetica: armocromia e sostenibilità

E se ti dicessi che l’armocromia può essere uno strumento di sostenibilità? Infatti, conoscere la propria palette di colori non è solo utile per migliorare l’aspetto estetico, ma aiuta anche a fare acquisti più mirati. L’armocromia promuove un approccio sostenibile alla moda, consentendo di evitare l’accumulo di capi inutilizzati e riducendo gli sprechi. Così, si può costruire un guardaroba coerente e funzionale, dove ogni elemento valorizza chi lo indossa. In un’epoca in cui la sostenibilità è essenziale, l’armocromia offre una via per un consumo più responsabile e consapevole.

Quante volte hai comprato un capo perché ti piaceva in negozio, ma poi è rimasto nell’armadio con l’etichetta? Quanti accessori o rossetti sono stati dimenticati perché, una volta indossati, non ti rappresentavano? L’armocromia insegna proprio questo: acquistare meno, ma con criterio.

Conoscere i colori che ci valorizzano ci permette di scegliere con maggiore consapevolezza, creando un guardaroba coerente e facile da abbinare, senza sprechi. In questo modo, posso dire addio agli acquisti impulsivi, facendo spazio solo a ciò che davvero userò e amerò nel tempo. Questo approccio contribuisce a un mondo della moda più etico e rispettoso dell’ambiente.

Se l’armocromia ti affascina e vuoi capirla più a fondo, che sia per interesse personale, per migliorare il tuo stile o per iniziare un percorso professionale, esistono libri fondamentali che possono guidarti passo dopo passo. Dai testi introduttivi più accessibili, fino ai manuali tecnici e ai classici della teoria del colore, questi volumi offrono una base solida e stimolante per esplorare il mondo dell’armonia cromatica.

Classici da conoscere per la teoria del colore

Arte del colore – Johannes Itten
Il vero classico della teoria cromatica, da cui nasce il concetto di stagioni. Non è un manuale di armocromia moderno, ma è fondamentale per comprenderne le radici.

Color Me Beautiful – Carole Jackson
Il primo libro che ha portato il sistema delle 4 stagioni al pubblico americano. Un po’ datato nei contenuti e nello stile, ma importante dal punto di vista storico

Testi introduttivi e divulgativi

Armocromia – Rossella Migliaccio
Il libro che ha portato l’armocromia al grande pubblico in Italia. Spiega in modo semplice e chiaro cos’è l’analisi del colore, come funziona il metodo delle stagioni e perché è utile per valorizzarsi.

Colori. La guida completa – Rossella Migliaccio
Un atlante visivo dei colori con riferimenti culturali, psicologici e cromatici. Ottimo complemento per chi vuole capire come abbinare e riconoscere le tonalità in modo preciso.

Testi più tecnici e specialistici

La bellezza dei colori. Armocromia e armofrottole – Tania Pellegrini
Approfondisce le differenze tra vera consulenza cromatica e falsi miti, con un approccio critico, professionale e aggiornato. Utile per formatori e consulenti d’immagine.

Teoria del colore per Make-Up Artist – Antonio Ciaramella
Molto utile per chi lavora nel trucco. Integra la teoria armocromatica con nozioni pratiche di make-up, sottotoni della pelle e resa dei pigmenti.

Armocromia Avanzata. Metodo Colors® – Samya Ilaria Di Donato
Esplora l’armocromia da un punto di vista più olistico e interiore, analizzando i colori in relazione a emozioni, energie e crescita personale.

Se desideri una consulenza personalizzata a Bolzano, puoi prenotare un’appuntamento con:

Laura Invernizzi

Formata presso l’Italian Image Institute, Laura offre consulenze di armocromia a Bolzano. Durante la sessione, identificherai la tua stagione cromatica e riceverai una palette colori personalizzata per guidarti negli acquisti di abbigliamento e make-up.

@laura_inve_

Chiara Sartori – Studio Armocromia BZ

In collaborazione con Ottica Mirko, Chiara offre consulenze di armocromia e analisi della figura presso Galleria Europa 15A, Bolzano. Le sessioni includono l’identificazione della tua palette di riferimento e consigli su outfit e accessori. Le sessioni durano 75-90 minuti con analisi approfondita attraverso drappi specifici.

@chiara_fa.cose